domenica 2 marzo 2008

Dedicato

"A chi ha cercato la maniera
e non l'ha trovata mai
alla faccia che ho stasera
dedicato a chi ha paura
e a chi sta nei guai..."


A quelli che si presentano con mezzora di ritardo agli appuntamenti, a quelli che “veramente non lo so, può darsi”, a chi ha fatto le volte di questa casa così alte. Alle lettere mai scritte, a quelle che avrebbero fatto meglio a restare nei cassetti, a quelle che invece dovevano partire. Ai collant troppo piccoli, ai maglioni che non hanno la XS, a tutta la roba che non faccio che mettere a posto per poi ritrovarla sparsa per la stanza. Agli ultimi tre mesi e mezzo che non sono ancora finiti. A quelli che ti urtano per strada senza mai chiedere scusa, come se non ti vedessero; alle biciclette che ti tagliano il percorso, al bar che ha aumentato il prezzo delle brioche, ai tacchi alti e alle scarpe strette. Ai termosifoni spenti, alle parole cattive e immeritate che sono e saranno dette, alla volontà e all’emozione che distorce le cose e impedisce di vedere. Al pavimento della cucina, che ci si mette un’ora per lavarlo ogni volta e non sembra mai pulito. Al nervosismo da sindrome premestruale. A tutte le volte che ho camminato per strada a testa bassa, alla nebbia che mi è penetrata nei vestiti, nei capelli e nei pensieri, ad ogni singolo momento in cui ho pensato che non valevo niente, che non volevo dare niente a nessuno, che non dovevo alcuna spiegazione. All’odore di candeggina sulle mani, ai messaggi senza risposta, al colore rosa antico e alla pasta che non si cuoce. A coloro che sono convinti di possedere la verità sulla vita e sull’amore, poiché non gli si darà mai torto, ma a volte si avrebbe un moto orgoglioso di rivolta. E si farebbe bene, a volte. Al silenzio che non posso gridare. A tutti i paletti che mi sono sempre stati imposti. Agli occhi gonfi, alle pretese, al mio letto nuovo che non arriva, a quello vecchio troppo scomodo.
E soprattutto: al mio stramaledetto ininterrotto pensare.
A tutto questo, il mio più cordiale e sincero VAFFANCULO.

"Ai miei pensieri
a com'ero ieri
e anche per me"

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