sabato 28 aprile 2007

Sabato arancione

Oggi è una giornata di sole!
E' proprio uno di quei giorni che aspetti che tutti se ne vadano per mettere un disco a tutto volume e saltare nel corridoio come una scema, cantare che "il 13 di maggio a Santo Amaro in piazza del mercato i neri celebravano (come da sempre fanno) l'addio alla schiavitù alla schiavitùùùùùùù"... è una giornata BELLA, una giornata di pace, asciutta e senza rabbia.
Oggi aiuterei anche volentieri mia sorella in matematica, se me lo chiedesse (e me lo chiederà, sono certa); oggi farei la polvere in tutto lo studio e finirei l'elenco dei libri, scriverei i titoli sui dischi, troverei un posto a quell'ingombrante porta-CD... oggi farei tutto col sorriso sulle labbra, con quelle pieghette sotto gli occhi che li rendono allegri, pensando alla Nutella e ai panni stesi tutti bianchi. Veramente, mi serviva un po' la testa leggera, come adesso; mi serviva non pensare o pensare poco, memorizzare nulla, sapere di essere una persona libera, consapevole, sapere di essere ancora la me che conosco e a volte apprezzo.
Oggi lo voglio così, farò qualcosa di buono, non darò fastidio a nessuno, perchè è finita, questa maledetta settimana triste è finita e prima che ne inizi un'altra voglio un po' del mio arancione.
E di Paola Turci, ch'è tanto dolce.

Abbiamo parlato a lungo
tu guardavi le mie mani
io la curva dolce del tuo sorriso
E un pensiero silenzioso
Trafiggeva la bellezza
trasparente dei tuoi occhi ...

giovedì 26 aprile 2007

Un pomeriggio piovoso

Certe volte gli artigli dell'angoscia mi stringono il cuore.
Sono in luoghi bellissimi, giornate di sole, con persone con cui dovrei essere totalmente a mio agio, eppure qualcosa che non dipende da me mi dice che non devo esserci, che ho altri doveri, che ho mille urgenze. Mi prende quasi un panico involontario.
Tutto questo non ha scuse, mi sembra un lento avvelenarsi dell'anima, un inutile battere del cuore all'impazzata, un assalto inconsulto a ciò che è ME. Vorrei trovarmi in lacrime di fronte a qualcuno, qualunque uno, che mi ascolti in silenzio e con stupore, che afferri dai miei occhi quanto tutto ciò è vero, quanto sono colpita, quanto sono innocente. E' vero. E intanto, la sua mano metallica e violenta si impossessa di me.
Quando mi chiedono, cerco di farmi culla accogliente, cerco di modellare me. Sto staccando minuscoli pezzi dalla conchiglia che mi ha avvolto per anni, sto controllandomi, sto provando. Ma oggi no.... non chiedetemi nulla.

mercoledì 18 aprile 2007

Rose's theme (pianoforte)

In treno, serena, seduta accanto al finestrino. Sorride di rilassamento, di piacere, viaggiare le piace, sì, sta con lo sguardo fisso verso l'esterno. Fuori scorre un paesaggio assolato, un verde indistinto, stradine di ghiaia, pochissime case.
E nel tempo di chiudere gli occhi, scoppia il pianto. Un pianto violento, a singhiozzi, un pianto che la scuote da dentro, che viene dal nulla. Non ha senso. Ma è un pianto, e ha bisogno di consolazione.