giovedì 26 aprile 2007

Un pomeriggio piovoso

Certe volte gli artigli dell'angoscia mi stringono il cuore.
Sono in luoghi bellissimi, giornate di sole, con persone con cui dovrei essere totalmente a mio agio, eppure qualcosa che non dipende da me mi dice che non devo esserci, che ho altri doveri, che ho mille urgenze. Mi prende quasi un panico involontario.
Tutto questo non ha scuse, mi sembra un lento avvelenarsi dell'anima, un inutile battere del cuore all'impazzata, un assalto inconsulto a ciò che è ME. Vorrei trovarmi in lacrime di fronte a qualcuno, qualunque uno, che mi ascolti in silenzio e con stupore, che afferri dai miei occhi quanto tutto ciò è vero, quanto sono colpita, quanto sono innocente. E' vero. E intanto, la sua mano metallica e violenta si impossessa di me.
Quando mi chiedono, cerco di farmi culla accogliente, cerco di modellare me. Sto staccando minuscoli pezzi dalla conchiglia che mi ha avvolto per anni, sto controllandomi, sto provando. Ma oggi no.... non chiedetemi nulla.

Nessun commento:

Posta un commento