martedì 22 aprile 2008

Aprile, pensieri

Ho canzoni come non le ha nessuno. La musica, tutte le sfumature. Sentire la musica.
C’è quella canzone che, quando inizia, io ho paura. Lo so già dalle prime note che basterà poco, un secondo mio di distrazione, e lei mi prenderà alle spalle. Mi scoprirà nel punto che fa più male, e userà le parole che io so e che non voglio vedere. Le parole che io so e che sono così enormi, e meravigliose, così infinitamente preziose. Una musica che inizia portandosi dentro tutti i miei segreti, e che mi piacerebbe se li tenesse per sé e li cancellasse da ogni altro luogo in cui li custodisco. Li conservi lei, glieli affido.
Ho quella canzone che è rimasta sotto la pelle perché da sola non l’avrei trovata mai. E l’altra, ancora, lasciata ad aspettarmi tanti di quegli anni, paziente come solo una musica può esserlo, con tutta l’eternità davanti. Ho una canzone che lo sapevo che ti amavo, ed una che ho dedicato a bassa voce, ne ho tante di persone che non lo sapranno mai. Tante che sono contenta che nessuno lo sappia.
Una canzone, una volta, trovata lì per caso quando nessuno la sentiva, che mi ha fatto capire. O mi ha lasciata in mezzo all’oceano come una donna bianca, fuori da una miniera, su una nave, mi ha dato una vita nomade, su un balcone di gerani. Mi ha lasciato in mano qualcosa, e sempre niente.
Ho canzoni (molto poche) che m’immobilizzano e mi chiudono gli occhi, che mi rendono l’aria leggera e faticoso il respiro, canzoni che accarezzano l’anima del mondo. Che non posso ascoltare troppo spesso, perché m’indeboliscono ogni slancio. Che hanno un colore tutto per sé ed ogni tanto poi, ogni tanto, sono loro e nient’altro. Mi fido della musica. Anche se ho paura.
Ho canzoni del partire, che spingono lo sguardo in avanti assieme a una chitarra o un motivo di percussioni; musiche del ritorno, malinconiche e dolci, prive di violenza, che trasformano in ebano e avorio la strada di casa.
Ho anche di quelle canzonette allegre da pulizie di stagione, da Alice guarda i gatti e i gatti girano nel sole, senza pensare troppo, ché oggi c'è buontempo e teniamo la porta aperta davanti alla primavera! Piccole canzoni d’infanzia, io le amo perché per prime loro hanno amato me, e le ucciderei per come mi hanno cambiata, e le perderei volentieri, le riascolterei volentieri.
Ho la canzone che dopo tanti anni sono ancora io, quel ragazzo.
Ho canzoni, io, che non posso più ascoltare.
Non ho mai avuto una canzone.

PS: E a lei che mi dice che fa freddo, che si sta meglio protetti da quattro mura, mi viene da rispondere che a volte bastano poche canzoni, o una sola, a farci correre fuori.

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