venerdì 5 dicembre 2008

Era speciale

Inizio a guardarti senza darlo a vedere, per non farti provare imbarazzo. Mi ipnotizzano le tue mani, i gomiti poggiati sul tavolo in modo leggero, come fai tu, per non essere di peso. E quel punto indefinito tra il collo, la spalla e il braccio, dove mi sorprendo a pensarti più debole. Non parli con me, questa è una fortuna, perché sarebbe difficile ascoltarti e ancora di più cercare di non farti scorgere niente, sul mio viso, niente che ti faccia capire come ti sto guardando.
Io non ti osservo: non voglio carpirti nessun segreto, intuire nulla che non arrivi spontaneamente. Non ti rubo niente e neanche te lo chiedo, non ti scruto, non ti esamino, non cerco il nervosismo nei tuoi gesti né mi aspetto di capire quella piega amara della bocca. Però mentre non lo sai, sto cercando di avvolgerti, di fare mia l’aria intorno a te. Per scaldarla, perché non ti senta sola.
Quanto tempo è che non ti vedo, quante volte avrai pianto e quante scoperte avrai fatto lontano da me, un mondo intero che non so neanche immaginare... quante scarpe hai consumato, per tornare ancora qui e sederti a questo tavolo, come se nulla fosse. Parli poco, io lo so che non hai avuto la vita facile. Mi chiedo se da tutto quel dolore riuscirò mai a consolarti.
Sento salire un piccolo blocco in gola, per me così familiare: non farmi parlare adesso, non voltarti ancora, aspetta che passi. Finisce presto e va giù, respiro. So che tocca a me, che è tutto pronto, loro se ne andranno e resteremo tu ed io, sulle sedie attorno al tavolo, a giocare prima e a parlare poi. Guardami ora, voglio prendermi i tuoi occhi.
Lascia che senta cosa posso fare, fammi vedere cosa sei diventata. Non aver paura, non agitarti: capiremo tutto. Se puoi abbracciami forte.


"Guardavo le sue mani
che stuzzicavano insolenti una rosa finta
ed era così dolce
il modo in cui nascondeva l'imbarazzo
Mentre parlava sorrideva ironicamente
delle proprie sventure
Teneva gli occhi bassi

Guardavo le sue mani che si intrecciavano
tra i ricami di una tovaglia
Riuscivo a stento a trattenere
la voglia di afferrarle
di aggredire il suo dolore

Misto all'incenso il sapore di un pasto
frugale e i ricordi storditi dal tempo
Pur essendo simile a tante e tante altre
persone era speciale... speciale."

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