mercoledì 18 maggio 2011

Guardami forte

Non so se sono l’unica a cui capita, non è neanche la prima volta. Quando vedi un film che tocca qualche corda di te, qualcosa anche di piccolo in cui inspiegabilmente ti riconosci, e ci sei immersa con tutte le scarpe quando arriva la fine tragica. Ed è come se per ore, anche giorni dopo, cercassi consolazione per quello che è successo al tuo personaggio in quella trama, provassi a tornare al momento in cui tutto andava bene. Oggi vorrei quella consolazione, delle più difficili da trovare.
La musica in certi casi è una così grande alleata. Trova quasi sempre le parole che servono alla tua bocca chiusa, incapace di articolare, coi sorrisi tristi. Nei film in fondo basta premere il rewind, e dopo un po’ l’effetto svanisce. E poi, pensandoci bene, con me è la memoria che crea le trame peggiori, che in qualche occasione supera le attrici. Sono i nostri gli errori quelli che bruciano di più, mai quelli degli altri. Nonostante il lavoro perenne su me stessa, so che non sono stata brava nelle scene madri, e ce ne ho messo a far pace con questa consapevolezza. E con te.
È stato un lungo contorcersi in un rapporto senza nome, a metà fra amicizia e amore, fra amicizia e nulla, sbagliando quasi ogni passo e sfruttando sempre troppo poco la discesa dei desideri. Avremmo passato anni a parlare senza sosta, ma non abbiamo fatto altro che regalarci silenzi lunghissimi, fino a che evitarsi è diventata la scelta migliore. Era come il tempo di due mesi fa, grigio e un po’ arrabbiato, così pieno di chiasso da essere senza parole. Tutto era sommerso da un'acqua che copriva le voci, inghiottiva gli umori, tutto era un guardarsi negli occhi senza farsi più domande. Eppure da così lontano, diventa quasi evidente che la causa era solo un affetto appassionato, matto e disperatissimo, un tenerci ostinatamente vicino, che abbiamo lasciato sfumare.
Ho riconosciuto ancora la tua voce ridotta a una flebile eco, dopo tanto tempo e in un mondo capovolto, senza morsi né abbracci abbandonati. Nel lieve imbarazzo che forse segue i finali tragici, ma non ci hanno mai fatto vedere. Hanno lanciato una sfida alla nostra fantasia, ci chiedono se sappiamo far crescere una trama nuova, un sequel degno del cinema. Me lo chiedo anch’io. Sono pronta, potrei dirti, guardami forte. Ma per adesso, mi basta riuscire a consolarmi per il film.

Mi stringo nella giacca
chiudo un bottone di più
un altro buco alla cinghia
giù il passamontagna
Sulle mie spalle strette
la vita scivola via
piccole ali di cera su una candela

Meglio le spalle strette
pochi ricordi si posano addosso
meglio le spalle strette
stringiti forte che scivoli via



4 commenti:

  1. Sei come il giorno e la notte. Di giorno sei forte ai miei occhi, sei un esempio, un idolo per me, vorrei solo somigliarti di più, avere il tuo carattere, forte e deciso. Di notte ho l'impressione che sei solo un esserino indifeso, confuso, stordito che non riesce proprio a perdonarsi. Ma la stima di chi ti vuole bene dovrebbe convincerti che il mondo ti ha già perdonata di tutto. Perdonati anche tu.

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  2. Penso di essere una persona, una persona che ha fatto delle scelte su cui non intende tornare indietro. Non sono forte, ci sono cose e persone che con un nulla mi abbattono, e anche se sono molto migliorata sul fatto di "perdonarmi", sono la regina dei sensi di colpa. Sono un work in progress, come tutti, e non penso che da me ci sia niente da imparare... a parte la tua pillola di cultura giornaliera :D

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