giovedì 27 dicembre 2007

20/12/07 Verso casa

E’ un punto scuro piccolissimo. Si china a toccare la sabbia, raccoglie qualcosa, non so. Sembravano onde piccole, ma confrontate con lui, che sarà un ragazzo o un uomo, si allargano ed inghiottono tutto lo spazio, sono così quiete, enormi, così normali. Il cielo fa il suo solito gioco di rosa e celeste per ipnotizzare, e ci riesce di nuovo, ma solo per poco stavolta. Per poco davvero.
Si rialza, si volta verso qualcuno, va via. Altre due figure si lasciano frustare i capelli dal vento, le perdo a sinistra nel finestrino. Torna un deserto d’acqua fredda, deserto com’è deserto il mondo, senza più tracce. Se solo non ci fosse la musica. Se non avessi letto quella musica.
Tornare ancora, come se non bastasse, ritornare e doverci mettere infinite ore, avere così tanto silenzio nella testa, nel petto, negli occhi, tutto questo treno riempito di desolazione. Senza poter aggiungere una parola, senza volere più.
Sembravano onde piccole. Si sono prese tutta la spiaggia.


"Verso casa
la pioggia minaccia la calma di questa pianura
ma io non sento niente
se non la tua assenza, chiassosa assenza
Verso casa
mi lascio abbracciare dal canto di questo dolore
perché la vita non si è intonata con la tua voce
limpida e ingenua, limpida e ingenua...

Quante volte tornerai
in un pianto inatteso
nel ricordo più intenso
luce che muore al tramonto
in un giorno qualunque di luglio..."

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