lunedì 28 maggio 2007

Congiunzioni (Il pianto)

Scriverei mille cose entusiastiche sui giorni passati a Siena, ma basterà guardare le foto per capire quanto siamo stati coinvolti e stupiti in tutta quella giostra luminosa e interessante... mi porta un sorriso il solo ricordo di quanto abbiamo detto, fatto e visto, e Firenze.
La verità è che oggi pomeriggio non potrei esprimere neanche lontanamente la mia allegria di quei giorni, perchè sono sul malinconico e suonerei falsa e formale. Scriverò invece gli appunti che ho preso in treno, sperando che messi pixel su pixel assumano un qualche significato.

26/05/07
<< E poi il pianto è triste e senza speranza, il pianto è gridare in altro modo la solitudine o la compagnia… Era così calda e forte, e una piccola mano, quasi una traccia involontaria di sé, quasi sorprendente e spaventosa
E la corsa e quanto avrei voluto, e lo sguardo spalancato e serio, ancora meravigliato, ancora non pronto per riprovare, un modo per fermare l’emozione. Questo è il superare, il ricordo di quel pianto che in fondo ci doveva essere, che sarebbe quasi mancato. La fine del tempo che ti hanno concesso, un pensiero che forse ti resterà per un poco… le lacrime di lasciarsi. Un bacio. Mille baci.

Il pianto, quando sono così presa da tanto vivere, è qualcosa di troppo disperato. Non piango quasi mai, per questo, sebbene muoia di batticuore e soffochi d’amore o di paura, di tanto in tanto. Il pianto è come un tradimento di me, è il mio dolore che non ce la fa a star fermo, oppure è la gioia sconfinata e incontrollabile di un film che guardo ad occhi spalancati sul divano, abbracciando un cuscino e pregando che uno sguardo o una carezza continuino per sempre. Il pianto è lo sgorgare inatteso di tutto ciò che dovrebbe uscire da me in un grido o una risata… è il profumo della mia fragilità, la mattina presto. >>

Bene, non crediate adesso che dopo aver scritto gli appunti ne abbia compreso il senso! Sembra che sia destinata a non raccontare mai le cose come mi succedono, ma con una serie di congiunzioni ripetute a ritmo che scendono sul foglio. Per adesso va così, accontentiamoci… sperando che per la prima prova d’esame torni a scrivere in italiano!


"Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre alla follia
ma una vita senza senso è la tortura
dell'inquietudine e del vano desiderio -
è una barca che anela al mare eppure lo teme."


(E.L. Masters)

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