domenica 6 maggio 2007

Flashback

("Occhi di falco ingabbiato, fratello amico perduto...")

Mi ricordo il dolore quand'era netto. Ricordo quando arrivava, senza preavviso, come una spada enorme che mi trapassava, come un pugno violento a mano nuda, dentro lo stomaco, in una qualche parte imprecisata del ventre, che mi guardava contorcermi completamente in suo potere, che mi possedeva e mi lasciava amaro in bocca. Lo ricordo, e ricordo chi sorridente mi veniva a svegliare quando tutto era finito, quanto l'antispastico aveva fatto effetto e le mie vene non tremavano più, e la mia stanchezza era riposata. Alzando la testa dal cuscino ero felice, sorridevo di pace... sorridevo alla finestra e al suo sole.
Quello era il dolore che preferivo, a conti fatti, perchè mi lasciava del tempo per pensare ad altro, per FARE altro. Era il periodo in cui "mi innamoravo di tutto": della colazione, di loro, dei loro volti, delle molecole che respiravo, dei nomi di ogni veleno dolce che assorbivo, dei libri, degli odori (ed è ogni volta quel profumo che mi frega, riportandomi sempre lì).
L'aridità venne dopo. I denti stretti, il sonno dell'oblio, la paralisi, il digiuno, il rifiuto di tutto...vennero dopo, quando il dolore non aveva più forma, quando la nausea pervadeva tutto, colori, pioggia, perfino quel mare che amavo tanto e che era così vicino a me, perfino il suo blu. La schiuma bianca contro l'ardesia. Il dolore subdolo aveva possesso su di me, come quello netto e preciso, con la differenza che era insaziabile, che non gli bastavano pochi minuti o poche ore: mi voleva tutta. E mi ha avuta tutta. Per mesi mi ha logorata, segnata, si è preso tutto di me, musica e lettura, parola, aspetto, anche il mio sorriso. Mi ha derubata.
Poi se n'è andato, ma lentamente, e tornando di quando in quando ad avvertirmi che esiste ancora e può ancora costringermi immobile. Forse ora non c'è più in me, continua a derubare altri bambini altrove... Esiste solo il suo ricordo, quello sì, me l'ha lasciato. Bastardo.

"Ricordo un angolo di cielo da una finestra
e notti insonni come un viaggio senza più destinazione..."


PS: Stanotte ho fatto un sogno tenerissimo su una persona che non avrei neanche mai dovuto sognare, o per lo meno non così. Portava un maglione nero... non riesco a dimenticare le sue braccia.

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